Arte per tutti..Tutti per l’arte!

Arts and Crafts di William Morris

Newsletter di Febbraio

C’è stato un momento benedetto della storia dell’arte in cui alcuni uomini virtuosi si sono uniti per contrastare le conseguenze nefaste dell’industrializzazione. No, non stiamo parlando di un movimento green ante litteram (anche se di fiori e foglie fece un grande impiego), ma dell’ Arts and Crafts.
Fondato nel 1880 dal britannico William Morris, ciò cui s’opponeva strenuamente era l’abbruttimento progressivo dell’oggetto quale risultato di un processo industriale freddo, impersonale ed impreciso. A Morris e seguaci proprio non andava giù che il mercato mondiale venisse inondato da prodotti di pessima qualità e senz’anima. 


Cosa fece, quindi, il nostro eroe?

Traendo ispirazione dal critico d’arte John Ruskin, secondo il quale le corporazioni artigianali del Medioevo, con la loro coesione e semplicità, rappresentano la migliore incarnazione dell’etica del “fare”, Morris rifiutò l’ingerenza industriale in ambito decorativo promuovendo il recupero del lavoro manuale di qualità.

Sebbene incoraggiasse il ritorno ad un sapere antico, gettò le basi dell’approccio moderno nei confronti delle arti applicate, non più considerate semplici ancelle della triade Pittura-Scultura-Architettura, ma esse stesse vere e proprie forme d’arte con la «A» maiuscola.
Inoltre, facendosi portavoce dei concetti di chiarezza progettuale, qualità esecutiva e durevolezza dei materiali usati, si pose come antesignano del design così come lo concepiamo ancora oggi. Si prefissò anche il nobile proposito della democratizzazione dell’arte («L’arte per tutti») che però, all’epoca e con quei mezzi, era destinato a rimanere una chimera.


Vediamo perché

Nel 1861, Morris fondò la società Morris, Marshall, Faulkner & Co. Insieme, tra gli altri, ad alcuni amici con cui già aveva condiviso l’esperienza nella corrente pittorica dei Preraffaelliti: Dante Gabriel Rossetti ed Edward Burne-Jones.

Se l’azienda non poté fare a meno delle macchine industriali, i suoi proprietari cercarono comunque di tener fede alle promesse etico-estetiche dell’inizio: spostamento del focus sulle esigenze umane, impegno a realizzare prodotti di qualità e dall’elevata connotazione artistica. 


Le carte da parati, le vetrate, i tessuti e i mobili realizzati dalla Morris, Marshall & Co. (La composizione aziendale fu modificata varie volte negli anni e Faulkner si perse nei meandri del tempo, così come poi Marshall) non erano forse pezzi unici, ma erano talmente belli e benfatti che venivano percepiti come tali.
Purtroppo, il mantenimento di obiettivi tanto alti prevedeva costi di produzione ingenti. «L’arte per tutti» non fu mai veramente tale e, non riuscendo a passare indenne attraverso i difficili anni delle guerre mondiali, nel 1940 la società fu liquidata. Gli archivi furono però rilevati dalla Sanderson Design Group, che tuttora mette sul mercato tessili e carta da parati con motivi realizzati dal buon vecchio William. 


Cosa mi accomuna all’Arts and Crafts? La risposta è semplice: tutto!  

Sono rimasta folgorata da questo movimento nell’istante esatto in cui ho fatto la sua conoscenza.
Le sue ragioni, i suoi obiettivi e le sue manifestazioni artistiche continuano ad ispirare la mia opera ancora oggi. 

Abbiamo il diritto, forse anche il dovere di vivere a colori, di rendere la nostra casa lo specchio più sincero di noi stessi: facciamola vibrare con opere d’arte uniche!  

Dai un’occhiata al mio catalogo di carte da parati artistiche e contattami per avere più informazioni a riguardo.  


Io credo ancora che l’arte possa essere per tutti: credici anche tu! 

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